Furore. L’Agriturismo Serafina tra i protagonisti della recente puntata di Linea Verde Sentieri in onda su RAI 1, dedicata alle bellezze di Agerola e dell’Alta Costiera Amalfitana.
Una puntata, quella andata in onda la scorsa domenica, che ha focalizzato la sua attenzione anche sull’agricoltura eroica. E quale terra più e meglio di Furore, con le sue pendici scoscese sospese tra cielo e mare, può esprimere al meglio questo paradigma portato avanti grazie all’impegno indefesso di famiglie di agricoltori locali che da generazioni coltivano terreni impervi e caratterizzati da notevoli dislivelli?
L’agriturismo Serafina, sito nella località Picola, incuneata, com’è, nel vallone che, poi, si spalanca sulle acque della Marina di Praia, è senz’altro una testimonianza di quanto il valore dell’agricoltura eroica sia inestimabile. E di quanto essa vada preservata, anche con l’ausilio del necessario supporto istituzionale: negli ultimi mesi, è stata crescente l’attenzione sul tema da parte dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania.
L’azienda, raccontata brevemente ma con intensità nelle riprese del programma della rete ammiraglia Rai, è immersa in splendidi terrazzamenti: i suoi terreni presentano, infatti, forti pendenze. A colpire chi visita gli appezzamenti della famiglia Fusco è la quasi totale assenza di meccanizzazione nello svolgimento di attività agricole complesse, necessarie per la raccolta e, liddove necessario, la lavorazione di prodotti, dai pomodori alle uve, dai limoni ai fichi, tutti di qualità davvero eccelsa, derivante dalla crescita in un ambiente unico, silenzioso, rarefatto, incontaminato.
Mimmo, il patron, è un vero e proprio agricoltore eroico, che mantiene in vita – la sua è la quinta generazione – insieme alle figlie Rosa ed Elena ed alla moglie Giuseppina un presidio ambientale e sociale di grande valore che assicura la sopravvivenza di produzioni agroalimentari e di specie animali a rischio di estinzione. Una realtà, quella furorese, come tante altre aziende del territorio su cui, senz’altro scommettere, specie per via dell’esigenza sempre maggiore di sviluppare e promuovere un turismo slow e responsabile. Proprio come il programma di Rai 1 che ne ha esaltato il valore fa da quasi mezzo secolo.