Cultura, natura ed eccellenza enogastronomica: i tre connotati di Agerola si sono ben incontrati questa mattina quando lo scrittore Erri De Luca ha scelto di trascorrere uno scorcio di giornata, quello più luminoso e gradevole nel periodo invernale, in località Cannati, sul sentiero degli Dei, per una breve ma intensa escursione.
Un modo, quest’ultimo, per godere al meglio delle bellezze della città dell’Alta Costiera Amalfitana in vista della presentazione del libro in programma stasera, a partire dalle 19, nella Chiesa di San Pietro Apostolo. La presenza dello scrittore in terra agerolina rappresenta l’occasione per chiudere il terzo appuntamento con Le Giornate della Montagna.
Lo scrittore, infatti, esporrà la sua nuova opera dal titolo “A schiovere: vocabolario napoletano di effetti personali”, edito da Feltrinelli.
In queste 101 voci napoletane Erri De Luca innesta cultura e storia di un’intera città e dei suoi abitanti. Lo fa liberamente, muovendosi da una parola all’altra in maniera apparentemente casuale – “a schiovere”, come si dice a Napoli, a vanvera –, eppure tutto si tiene e diventa racconto: canzoni, film, poesie, la smorfia, ricordi d’infanzia e di una vita, curiosità linguistiche e corse di ragazzi sul basolato lucido di pioggia.
“L’italiano usato in queste pagine per raccontare,” scrive l’autore in apertura, “è vocabolario aggiunto, adatto alla mia indole appartata. Lingua lenta di parole piane, è opposta all’altra sbrigativa, di parole tronche“.
“L’italiano stava per me nei libri, silenzioso, spazioso, di entroterra. Il napoletano era portuale, carico di salsedine.
Dove il napoletano scortica, l’italiano allevia. Mi ci affezionai per riparo – continua lo scrittore nel presentare la sua opera – Fuori soffiava da ogni punto cardinale il napoletano, dentro la cameretta dei libri c’era a forma d’insenatura l’italiano. Grazie allo spessore degli scaffali imbacuccava pure contro il freddo, ’o fridd’. Senza coincidere si sono dati il cambio, escludendosi. Ma in queste pagine vanno per la sola volta sottobraccio.”
Ad accompagnare parole e racconti, usciti nell’omonima rubrica settimanale del “Corriere del Mezzogiorno”, i disegni di Andrea Serio. Ogni voce è una storia da scoprire.
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