Agerola diviene, ancora una volta, un piccolo set cinematografico a cielo aperto.
La città dei Lattari, in questi giorni, è, infatti, divenuta protagonista delle riprese di un corto targato “8mm Production” dal titolo “Un Cuore, due Colori”.
Le telecamere della società di produzione, come annunciato dal Comune, sono, infatti, ritornate nell’affascinante territorio della città che guarda dall’alto la Divina, per ambientare il corto.
Agerola è divenuta lo sfondo perfetto del cortometraggio, grazie ai suoi paesaggi affascinanti, ai colori dei suoi luoghi incantati, alla proverbiale ospitalità di chi vive questo territorio sospeso tra le pendici dei Monti Lattari ed i contrafforti di roccia della Costiera Amalfitana.
Il corto che era stato, in precedenza, girato ad Agerola, era “Che Cos’è L’amicizia?” con Salvatore Misticone: le riprese erano state compiute a Bomerano in piazza Paolo Capasso nel 2014: le telecamere erano, come ricordato dal Comune in una nota, sempre della 8mm Production, con la collaborazione di Visionaria.
Queste sono, dunque, ritornate nella città dei Monti Lattari per ambientare “Un cuore, due colori”.
“Agerola anche in questo caso diventa lo sfondo perfetto con i colori dei suoi luoghi e l’ospitalità della sua gente: un set speciale che lascia tutti senza fiato“, hanno commentato con soddisfazione sulla pagina Facebook istituzionale del Comune.
Tra gli attori protagonisti del cast ci sono Francesco Panarella, Francesco Piccirillo e Alessandro Orrei, conosciuti per la celebre serie Tv “Mare Fuori”.
Mare fuori è una popolare serie televisiva distribuita a partire dal 2020, in onda su Rai 2 e Rai Play, in streaming.
Nota anche con il titolo internazionale The Sea Beyond, la serie narra le vicende di vari detenuti e di alcuni membri del personale dell’immaginario IPM – istituto penitenziario minorile di Napoli, liberamente ispirato al carcere di Nisida.
Un importante passo in avanti, dunque, per Agerola, che potrà godere di un cast di primissimo livello, fatto di attori giovani e promettenti: chissà che, in futuro, i corti girati nella città dei Monti Lattari non possano divenire ulteriori testimonianze di curriculum di successo.
