Godersi le feste è giusto ma attento a non sottovalutare questa scadenza: inizierai l’anno nel modo peggiore, se non te ne accorgi. 

Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, è fondamentale per i titolari di partita IVA non perdere di vista l’appuntamento fiscale con l’acconto IVA 2025, la cui scadenza è stata posticipata al 29 dicembre, in quanto il termine ordinario del 27 cade di sabato. Questo rinvio, confermato dall’Agenzia delle Entrate, consente ai contribuenti di adempiere con qualche giorno in più, ma non elimina la necessità di rispettare i termini per evitare pesanti sanzioni.

L’acconto IVA 2025 riguarda quasi tutti i titolari di partita IVA che effettuano operazioni imponibili ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, inclusi imprenditori individuali, società di persone e di capitali, associazioni, enti pubblici e privati, professionisti, istituti di credito e società fiduciarie. Sia chi effettua liquidazioni mensili sia chi opera con liquidazioni trimestrali è tenuto al versamento, salvo alcune eccezioni specifiche.

Nel dettaglio, sono esonerati dal pagamento coloro che hanno iniziato l’attività nel corso del 2025, chi ha cessato l’attività entro il 30 novembre (per i mensili) o entro il 30 settembre (per i trimestrali), coloro con acconti inferiori a 103,29 euro, operatori in regime agricolo di esonero, attività con solo operazioni esenti o non imponibili, imprese di intrattenimento e associazioni sportive in regime forfetario e infine i soggetti con posizione a credito in sede di liquidazione o dichiarazione del periodo d’imposta.

È importante sottolineare che l’importo dell’acconto deve essere determinato sulla base della situazione contabile aggiornata e che un saldo a credito esonera dal versamento.

Metodi di calcolo dell’acconto IVA e loro peculiarità

I contribuenti possono scegliere tra tre metodi per calcolare l’acconto IVA da versare, ciascuno con vantaggi e criticità:

  • Metodo storico: il più diffuso, prevede il versamento dell’88% dell’imposta dovuta per il corrispondente periodo dell’anno precedente (ad esempio, il saldo a debito della liquidazione di dicembre 2024 per i mensili). Questo metodo è semplice ma può risultare penalizzante in caso di riduzione dell’attività rispetto all’anno precedente.
  • Metodo previsionale: si basa su una stima dell’imposta dovuta per l’ultimo periodo d’imposta del 2025, sempre all’88%. È utile per chi prevede un calo dell’attività, ma necessita di una valutazione attenta e prudente per evitare sottostime che potrebbero comportare sanzioni.
  • Metodo analitico (o delle operazioni effettuate): consiste in una liquidazione straordinaria basata su tutte le operazioni attive e passive effettuate fino al 20 dicembre 2025. L’importo da versare corrisponde al 100% dell’IVA risultante da questa liquidazione. Questo metodo richiede una contabilità aggiornata e può essere vantaggioso per chi ha molte operazioni concentrate a fine anno.

Nel caso di passaggi tra regimi di liquidazione (mensile, trimestrale naturale o per opzione) o contabilità separate per settori, è necessario adattare i calcoli secondo le normative vigenti.

Come versare il contributo obbligatorio

Il versamento dell’acconto deve essere effettuato esclusivamente tramite modello F24 in modalità telematica, sia direttamente tramite i servizi online dell’Agenzia delle Entrate sia tramite intermediari abilitati. Per i contribuenti mensili il codice tributo è 6013, mentre per quelli trimestrali è 6035, con indicazione dell’anno di riferimento “2025”. È consentita la compensazione con eventuali crediti tributari, secondo le regole ordinarie, ma non è possibile optare per la rateizzazione: l’acconto deve essere versato in un’unica soluzione entro il 29 dicembre.

Calcolo tasse F24
Attento a seguire tutte le indicazioni! – www.AmalfiNotizie.it

Le sanzioni per omesso o ritardato versamento sono particolarmente severe: la multa base è pari al 25% dell’importo non versato, ridotta al 12,5% se il pagamento avviene entro 90 giorni. Per ritardi inferiori a 14 giorni è prevista una sanzione giornaliera proporzionale. Il ravvedimento operoso consente ulteriori riduzioni se la regolarizzazione avviene tempestivamente.

In caso di omissione protratta e importi rilevanti, può scattare la responsabilità penale, con pene detentive da 6 mesi a 2 anni e misure cautelari quali sequestro o confisca. Tuttavia, se il contribuente è in regolare rateazione o salda il debito prima del processo, la pena non si applica.

Gli aggiornamenti normativi e le recenti note dell’Agenzia delle Entrate rimangono fondamentali per una gestione corretta e aggiornata dell’acconto IVA 2025, indispensabile per evitare sanzioni e mantenere una posizione fiscale regolare in vista della dichiarazione annuale.

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