La serena crociera nel Mediterraneo per 700 passeggeri del transatlantico Achille Lauro si trasformò in un incubo. Accadde oggi 7 ottobre del 1985.
I quattro dirottatori, imbarcatisi da Genova con documenti falsi, irruppero intorno alle ore 13 e iniziarono a sparare in aria, ferendo anche un marinaio.
Oltre al comandante Gerardo De Rosa a bordo della nave c’erano 320 componenti dell’equipaggio, 107 passeggeri visto che altri 670 erano sbarcati al Cairo per una visita guidata.
Inizialmente l’obiettivo dei terroristi era quello di compiere un attentato nello scalo israeliano di Ashdod. I quattro malviventi furono scoperti dagli ufficiali mentre cercavano di nascondere le armi.
Per questo motivo misero in scena il dirottamente della nave da crociera Achille Lauro.
Nel primo pomeriggio arrivò l’allarme alle autorità italiane e un giovanissimo Enrico Mentana ne diede notizia al Tg1.
I quattro terroristi facevano parte del Fronte per la liberazione della Palestina e in cambio degli ostaggi chiesero 50 detenuti palestinesi in Israele.
Il Governo italiano, in contrasto con gli USA, aprì le trattative trovando un alleato nello stesso Arafat, che prese le distanze dai dirottatori.
Nel frattempo, di fronte al diniego della Siria ad autorizzare l’attracco, accordato con l’Italia, il commando individuò un passeggero ebreo con passaporto americano, disabile, Leon Klinghoffer, e lo assassinò gettando il cadavere in mare.
Intervenne, quindi, Abu Abbas, un emissario di Arafat che convinse i quattro a consegnarsi alle autorità egiziane con la promessa di un salvacondotto. L’Italia, che secondo la versione ufficiale ignora l’uccisione del passeggero, dando l’ok all’operazione tra le proteste dell’amministrazione USA guidata da Ronald Reagan, che invece era decisa a mettere le mani sui terroristi e sullo stesso Abbas.
Così l’aereo su cui sono furono imbarcati questi ultimi viene intercettato dai caccia americani e costretto ad atterrare alla base aerea di Sigonella in Sicilia.
Qui si scatenò una vera e propria crisi diplomatica tra gli Stati Uniti e l’Italia, che con il presidente del Consiglio Bettino Craxi disse “no” allo storico alleato che chiedeva la consegna dei terroristi.
Solo quando questi ultimi vennero presi in consegna e arrestati dalle forze dell’ordine italiane, l’Egitto lasciò partire l’Achille Lauro trattenuta fino a sabato 12 ottobre.
Un incubo durato sei giorni e che incrinò i rapporti tra l’Italia e gli Stati Uniti, nell’ambito della delicata questione mediorientale.