Gli scavi di Pompei come li conosciamo oggi sono venuti alla luce proprio in questa data di ben 269 anni fa. Correva infatti l’anno 1748 quando l’ingegnere militare Gioaccchino de Alcubierre, direttore degli scavi di Ercolano, guardando un canale che scorre nelle vicinanze del fiume Sarno pensò di aver ritrovato l’antica Stabiae.

Dopo alcuni sopralluoghi proprio il 1° aprile del 1748 cominciarono a venire alla luce i reperti dell’antica Pompei. Inizialmente com’è immaginabile furono trovate monete e oggetti. Il primo vero monumento ad essere riportato alla luce fu il Teatro Piccolo.

La vera svolta, però, grazie alla Regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando I di Borbone, gli scavi e le ricerche ripresero e furono intensificati.

Erano stati abbandonati poiché gli uomini preposti, convinti di aver ritrovato l’antica Stabiae si limitavano a recuperare i reperti e a portarli al museo Reale di Portici.

Il 1° aprile è quindi una giornata importante per Pompei e per i suoi scavi, perché in questa data per la prima volta si sono avute tracce della città distrutta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Oggi il sito archeologico Campano é uno dei più visitati e amati al mondo. Nel 2016, infatti,  gli scavi di Pompei hanno fatto registrare numeri record, più di 3 milioni di presenze. Un obiettivo raggiunto, oltre che per l’indiscutibile fascino del posto, per le tante iniziative collaterali organizzate.

E’ la prima volta nella sua storia che a Pompei giunge un numero così elevato di visitatori, l’anno precedente ci si erafermati a 2 milioni e 900mila. Ma quel che conta, forse anche più dei numeri stessi, è cosa oggi un sito archeologico del genere rappresenta, sia per la Campania che per l’Italia tutta.

E’ una di quelle mete che affascina qualsiasi tipo di turista, che pur di visitarlo è disposto a fare migliaia di chilometri. Qualche anno fa Pompei era stata quasi lasciata all’abbandono, oggi invece risplende della luce immortale della storia.