Dopo decenni di politiche sociali “arrancanti” con un comune capofila, Cava, fuori controllo da ogni degna condivisione, faticosamente e grazie all’appassionato impegno di alcuni, il comparto Cava/Costa d’Amalfi ha concordato la creazione di una nuova struttura gestionale del “Piano di Zona” ovvero dello strumento amministrativo preposto alla gestione delle politiche sociali tramite la costituzione dell’Azienda speciale consortile Cava – Costa d’Amalfi“. E’ fortemente critica nei confronti dei recenti sviluppi della gestione delle politiche sociali nella Divina la consigliera comunale Elvira d’Amato, che guida il gruppo di minoranza Maioridinuovo.

Entro il 15 di questo mese di marzo – aggiunge la D’Amatotutti i Comuni dovranno approvare nei rispettivi Consigli comunali l’Atto Costitutivo e lo Statuto: sarebbe proprio la mancata approvazione a rendere altrimenti “il banco salta” e con esso la possibilità di approntare una gestione più evoluta dei servizi socio-sanitari“.

L’assicurazione dei livelli essenziali di prestazioni sociali per anziani, minori e famiglie, disabili, nell’area della povertà, nel supporto ai centri famiglia ed anti violenza ed in generale di sostegno alle fasce deboli, anche attraverso la continuità ed il potenziamento dei servizi di assistenza sociale e di intervento sanitario, attualmente secondo la consigliera di opposizione del comune di Maiori sarebbe “insufficiente”.

Deludente – prosegue, infatti, la D’Amato – l’approvvigionamento di fondi che si limitano ai soli versamenti degli stessi Comuni, carente e fuori ogni speranza la visione politica di base, dimessa e sciatta“.

La creazione di un apposito consorzio tra i Comuni dell’ambito S2, secondo la D’Amato potrebbe traghettare la gestione del Piano di Zona verso un nuovo corso con dotazione di organismi capaci di reperire fondi anche in ambito europeo. Di qui, però, i dubbi sulla nuova gestione consortile:

“Se qualche Comune della Costa d’Amalfi inspiegabilmente mancasse all’appello sarebbe dunque lecito l’interrogativo sulle ragioni del comportamento omissivo – aggiunge, ancora, la capogruppo di MaioridinuovoSe qualche Comune della Costa d’Amalfi mancasse all’approvazione del Consorzio non esprimerebbe una mera “dimenticanza” ma la ferma volontà di non consentire una gestione paritaria e trasparente delle politiche sociali“.

I sindaci e le amministrazioni comunali omissive si limiteranno a non inserire l’argomento nell’ordine del giorno dei consigli o avranno il coraggio di dare spiegazioni ai cittadini? – conclude – quali ragioni di “pubblico interesse” potranno mai raccontarci per aver ancora una volta lasciato Cenerentola vestita di stracci???